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Discorso Consigliere F. Rampin Adunanza Pubblica SIR

Buonasera a tutte e tutti. Visti i gravi fatti riportati anche nella cronaca locale che riguardano la SIR e viste le prerogative e i poteri che abbiamo in qualità di consiglieri comunali, come gruppo Piazzola Domani ci siamo sentiti in dovere di richiedere alla Presidente del Consiglio di convocare questa adunanza consiliare aperta. Dobbiamo anche da subito ammettere che ci aspettavamo che un confronto pubblico e chiarificatore sulle ultime vicende fosse convocato dalla maggioranza, non dall’opposizione. Come gruppo abbiamo perfino deciso di aspettare circa una settimana prima di chiedere la convocazione del consiglio, proprio per dare modo a voi Amministrazione di chiarire pubblicamente quanto accaduto. Abbiamo aspettato fino alla manifestazione pubblica di domenica 9 marzo organizzata da PiazzolAmbiente dove, davanti a 300 persone in Piazza, ancora ci aspettavamo un qualche chiarimento dal Sindaco, dall’Assessore all’Ambiente o almeno la presenza di UN consigliere comunale. Purtroppo nulla di tutto questo è avvenuto e nemmeno dalla lettera a firma del Sindaco e gentilmente letta dalla presidente Mirella Scremin abbiamo avuto risposte. Quindi, in assenza di segnali dalla maggioranza, abbiamo richiesto noi la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario.

Penso sia necessario fare un breve riassunto di cosa stiamo parlando quando parliamo della “vicenda SIR”. Partiamo da quello di cui NON stiamo parlando, mettiamolo già in premessa: NON si tratta di un caso “qualunque” di una fabbrica che crea disagi. Spesso abbiamo sentito dire “eh sì, la SIR, ma il territorio ha tantissime problematiche di questo tipo”. Si tratta di un’argomentazione che rischia di confondere le acque. Sicuramente la SIR non è l’unico caso di industria che crea dei disagi nel nostro territorio, ma dobbiamo riuscire finalmente ad ammettere che la portata della vicenda SIR è un UNICUM a Piazzola sul Brenta, sia per le dimensioni, che per il rischio per la salute, che per gli evidenti impatti ambientali, sia per la vicenda autorizzativa assurda che si trascina da 8 anni. E se ammettiamo che è un unicum, o comunque un caso molto delicato e non “uno tra tanti”, di conseguenza bisognerà avere una particolare attenzione su questa vicenda.

Per inquadrare questa storia anche a favore di chi ha cominciato a occuparsene da poco, penso sia utile citare direttamente le parole del Giudice del Tribunale Civile di Padova che il 5 aprile 2018 con ordinanza n. 70/2018 “rigettava l’istanza di diffamazione della SIR contro il Comitato PiazzolAmbiente e la sua Presidente”. Sì perché, forse non tutti lo sanno o lo ricordano, ma la SIR ha portato in tribunale il Comitato e Mirella Scremin per diffamazione e il Comitato “ha vinto” (i moltissimi avvocati in sala mi scuseranno se uso dei termini impropri). Non solo ha portato il Comitato in Tribunale per diffamazione, anche altri privati cittadini per dei post su facebook, ma ha anche diffidato perfino alcuni gruppi facebook! Non tutte le fabbriche che “fanno puzza” si insinuano così prepotentemente nella vita privata e civile dei cittadini di Piazzola se ci pensate. Qualcuno consoce altri casi nel nostro territorio in cui una ditta si pone con questo atteggiamento? Non è un atteggiamento normale e noi come Consiglio Comunale dobbiamo essere i primi a riconoscerlo e ad averlo chiaro in mente.

Tornando a noi, il Giudice nel 2018 diceva: Sono fatti: che la SIR sia una industria insalubre di prima classe, che in data 31.12.2016 nei locali della SIR si sia verificato un incendio e che l’azienda fosse allora sprovvista di certificato di prevenzione incendi; che l’attività della SIR abbia provocato odori e fastidi alla gola e rumori; che l’azienda sia stata sottoposta a diversi accertamenti all’esito dei quali sono state accertate violazioni ambientali.” Sono state poi riportate altre irregolarità tra cui abusi edilizi, un illecito amministrativo per non aver tenuto in modo completo il registro di carico e scarico dei rifiuti, lo sversamento ripetuto di materiale plastico nei fossati.

Questa è la SIR. Rumori, odori, fastidi alla gola, sversamento di materiale plastico nei fossati… se ci pensate dal 2018 non sembra essere passato nemmeno un giorno.

Abbiamo chiesto la convocazione di questo Consiglio straordinario per discutere delle ultime vicende autorizzative e di questo parleremo nel dettaglio. Non solo di questo, ma soprattutto di questo.

Non ripercorrerò tutto il lungo percorso dei ricorsi promossi contro le Autorizzazioni Uniche Ambientali (AUA) della SIR, ma potremmo riassumerlo in questo modo: la Provincia rilascia l’AUA, il Comitato o il Comune fanno ricorso al TAR (primo grado di giudizio) perché sostengono che l’AUA sia una autorizzazione troppo blanda per la tipologia lavorativa della SIR, il TAR dà ragione al Comitato/Comune e boccia SIR e Provincia che, però, fanno ricorso al Consiglio di Stato (secondo grado di giudizio). Mentre aspettiamo che il Consiglio di Stato si pronunci, la Provincia rilascia una nuova AUA (spesso quasi la fotocopia di quella prima) che rende obsoleta quella pendente al Consiglio di Stato. Il ricorso al Consiglio di Stato decade e bisogna ricominciare tutto dall’inizio con un ricorso al TAR e la giostra ricomincia da capo. È il gioco delle tre carte in cui la Provincia inspiegabilmente non si comporta da istituzione, ma anzi sembra spianare la strada alla ditta per evitare ogni volta di fare quello che sostiene il Comitato, il Comune e che viene confermato ogni volta dal TAR: lo screening di assoggettabilità alla VIA, cioè una valutazione tecnica più completa per capire se per lavorare la SIR ha bisogno anche di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

In questa telenovelas di AUA-ricorso al TAR-vittoria-Consiglio di Stato-nuova AUA, l’ultimo episodio con cui ci eravamo lasciati era quello di novembre 2024, quanto il TAR del Veneto per la seconda volta si esprime sulla vicenda e, appunto, annulla l’autorizzazione ambientale della SIR, dando ragione al Comune. Come da copione, SIR e Provincia fanno ricorso al Consiglio di Stato e quindi, se abbiamo imparato qualcosa dal passato, viene da chiedersi “Non è che adesso rilasceranno una nuova AUA?”. Questa era sostanzialmente la domanda più importante che durante la serata informativa del 24 febbraio 2025 organizzata dal comitato PiazzolAmbiente veniva posta al Sindaco che, pubblicamente, rassicurava sul fatto che non ci fossero richieste di nuove autorizzazioni. Nei giorni e nei mesi precedenti, però, come consiglieri di opposizione avevamo richiesto svariati accessi agli atti sulla questione e proprio la mattina del 24 febbraio 2025, insistendo con gli uffici, scopriamo dai documenti che in realtà non è proprio vero che era tutto fermo. Infatti scopriamo essere in corso un iter di modifica dell’AUA pendente al Consiglio di Stato. E non per una modifica di poco conto: la SIR chiedeva di aggiungere alla lavorazione di materie plastiche anche la lavorazione di rifiuti plastici! Mica una cosa da poco per un’azienda indagata per traffico illecito di rifiuti. Avendo letto quelle carte, io che ero presente in Sala insieme al consigliere Marcon e tante altre persone, mi aspettavo di capirne di più dal Sindaco, visto che quelle carte noi le avevamo lette per la prima volta solo quella mattina. Sentendo che, invece, il Sindaco non ne faceva nessuna menzione, sono intervenuto chiedendo conto di questa modifica. Il Sindaco (mi correggerà se sbaglio) mi rispondeva dicendo che era a conoscenza di questa questione, che quella era una modifica abbastanza irrilevante, che gli uffici non avevano segnalato nulla relativamente a questo iter ma che comunque non si trattava di una nuova AUA.

Sappiamo tutti, purtroppo, che invece quell’iter ha proprio portato a una nuova AUA. Rilasciata solo due giorni dopo la serata pubblica del 24 febbraio 2025. Noi l’abbiamo saputo dai cittadini, informati dal Comitato, a loro volta informato dal Sindaco solo la settimana successiva. Chiaro che si è trattato per tutti noi di un fulmine a ciel sereno, ma se guardiamo alla storia della SIR scopriremo che non è la prima volta che una richiesta di modifica ha come esito una nuova AUA. È già successo.

Da qui, quindi, dato che il nostro compito di opposizione è quello di verificare e controllare l’azione dell’amministrazione comunale, visto la pesante contraddizione rispetto a quanto dichiarato dal Sindaco, abbiamo ricostruito tutta la questione (sempre tramite accessi agli atti). Tento di spiegarla con parole semplici. La richiesta della SIR poter lavorare rifiuti a Piazzola arriva sulle scrivanie del nostro Comune tramite il SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) già il 24 aprile 2024. Da allora al 26 febbraio 2025 (quando l’iter ha “prodotto” il rilascio della nuova AUA e, quindi, l’autorizzazione a lavorare rifiuti in centro abitato) sono successe tante cose: per esempio una campagna elettorale, elezioni, vari consigli comunali, commissioni, una serata pubblica del Comitato e ovviamente tutte le nostre istanze di accesso agli atti e interrogazioni sul tema della SIR (pensate che è stata la prima che abbiamo firmato appena eletti). E in tutto questo tempo, il primo a dare pubblicamente la notizia di questo iter è stato un consigliere di opposizione, venuto a conoscenza del fatto da poche ore e tramite accesso agli atti. Questo è il primo fatto gravissimo, ovvero che sia stato tenuto nascosto alla cittadinanza, al Comitato e ai consiglieri comunali questo procedimento. Ovviamente abbiamo chiesto anche ai consiglieri Bergamin e Meneghello se all’epoca almeno loro avessero saputo qualcosa, ma anche a loro non era stato comunicato nulla. Non solo è stato tenuto tutto nascosto, ma dai documenti scopriamo anche che il nostro Comune è intervenuto nell’iter di rilascio di questa nuova AUA! Non ha solo “visto passare” la corrispondenza tra SIR e Provincia, ma per firma del responsabile del SUAP ha chiesto alla SIR delle specifiche e delle integrazioni alle quali la ditta ha risposto. E la Provincia, al termine di questo procedimento, nel provvedimento di rilascio dell’Autorizzazione dice anche “visto che il Comune è intervenuto chiedendo specifiche, la SIR ha risposto e il Comune non ha più avuto nulla da obiettare, si rilascia l’AUA”. È inammissibile che mentre con una mano il Comune incarica l’avvocato Calegari per dimostrare presso il TAR che l’AUA era illegittima, con l’altra il Comune aiuti la Provincia a rilasciarne un’altra. Come si fa ad accettare di leggere che “il Comune non ha avuto nulla da obiettare”? C’era già una sentenza TAR del 2022 che diceva che l’iter doveva essere un altro, ma anche dopo novembre 2024 quando il Comune vince e viene ribadito lo stesso concetto, il Comune non ha niente da obiettare? Secondo noi come minimo il Comune avrebbe dovuto diffidare la Provincia a non rilasciare un’altra AUA, come minimo! Però forse oggi ci spiegherete che c’è un senso dietro quello che è successo e visto che non l’avete ancora fatto di vostra spontanea volontà, ve lo chiediamo noi in questa sede.

Concludo.

Il Sindaco il 24 febbraio sapeva dell’iter di modifica, dato che ha risposto alla mia domanda. 1) Da quanto lo sapeva Sindaco? Lei o l’assessore all’ambiente eravate al corrente di tutto questo? Gli Uffici hanno agito senza riferire all’Amministrazione? Siete intervenuti anche voi? 2) Visto anche il ricorso al TAR su cui stava lavorando l’avvocato Calegari l’anno scorso, chiedo a lei avvocato se fosse stato informato di questo iter ed eventualmente quali consigli ha dato per affrontare questa situazione.

Una volta chiarito questo, vi chiediamo anche quali azioni legali abbiate intrapreso nei confronti di questa nuova AUA. Su questo il Sindaco ha già rilasciato delle dichiarazioni sulla stampa e abbiamo visto la nuova determina di affidamento all’avvocato, quindi mi rivolgo nuovamente a lei avvocato: 3) quali azioni intraprenderà il Comune e qual è la prospettiva del ricorso al Consiglio di Stato. Decadrà anche questa volta o no? Ovviamente speriamo tutti di no.

Altri temi per ragioni di tempo li lascio a dopo.

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